sabato 23 novembre 2019

The Smiths. Viaggio sentimentale attraverso le copertine dei loro dischi - Prima parte : Gli Album




E' la sera del 14 Maggio del 1985. A Roma, al Tendastrisce, è in programma un concerto della band britannica più in voga del momento, The Smiths. Il concerto romano doveva far parte di un mini tour  che avrebbe dovuto comprendere altre due esibizioni, una delle quali a Firenze. Per ragioni che non furono mai pienamente chiarite, il concerto romano rimase l'unico di quel mini tour e l'unico in assoluto in Italia della band di Manchester. Si parlò di minacce di morte ricevute da Morrissey, cantante e anima del gruppo. Se Morrissey era il poeta dal quale nascevano i bellissimi testi delle loro canzoni, Johnny Marr era l'anima musicale del gruppo, capace di elaborare melodie accattivanti, ora morbide, ora spigolose e, negli accordi che venivan fuori dalla sua Rickenbacker, spesso c'era qualcosa di ipnotico che catturava l'ascoltatore, già ammaliato dalla voce di Morrissey e dai suoi testi colti, carichi di riferimenti letterari, cinematografici ed anche riferimenti a fatti di cronaca. Un universo così denso da esplorare, in cui non è facile mettere ordine specie per chi britannico non è. Ed è forse proprio questa la chiave per capire i motivi dello scarso seguito che gli Smiths ebbero nel nostro paese, almeno negli anni in cui la band rimase unita ed attiva. In un paese come il nostro, dove non si ha molta dimestichezza con l'inglese, capire i testi degli Smiths, spesso contenenti parole dall'uso poco comune, in qualche caso desuete, diventava cosa difficile. Impossibile apprezzare le loro canzoni solo per la melodia che pur rimaneva di altissima qualità. Quasi a compensare questa cosa, in quel concerto romano gli Smiths diedero veramente il meglio di loro stessi, riuscendo ad instaurare un feeling incredibile con il folto pubblico presente e la cosa colpì profondamente Morrissey che anni dopo, quando la band si era sciolta, si trasferì per qualche tempo a vivere nella città eterna della quale si era profondamente innamorato e alla quale dedicò uno dei suoi pezzi più belli, "You Have Killed Me".


Il biglietto dell'unico concerto italiano degli Smiths
 al Tendastrisce di Roma

Locandina del concerto 


Di quella memorabile serata esiste una registrazione che fu sfruttata per la pubblicazione di un bootleg con copertina dedicata ad Anna Magnani. Già, le copertine.....Non esiste al mondo un'altra band che ha fatto delle copertine, una parte integrante e indissolubile del disco come gli Smiths e  Morrissey nella sua esperienza solista. Di esse se ne occupava personalmente Morrissey con il benestare della casa discografica e degli altri membri della band. Johnny Marr ha dichiarato più volte che quando la copertina era pronta era sempre come ammirare un piccolo capolavoro."Le copertine erano parte integrante del gruppo" secondo Geoff Travis, capo della Rough Trade "e Morrissey era il migliore a crearle. Non abbiamo mai dato dei suggerimenti per fare meglio."

Anna Magnani cover star del bootleg dell'unico concerto italiano degli Smiths
tenutosi a Roma il 14 maggio 1985 sul palco del Tendastrisce 


"Il resto della band non aveva alcun coinvolgimento nella creazione delle copertine" dichiarò Johnny Marr. "Ero più che felice che andasse in quel modo. Perché ogni volta che ho visto l'artwork sono sempre stato felice, impressionato e sorpreso. Quello che Morrissey ha fatto è stato di prendere tutte queste influenze che significavano qualcosa per lui, provenienti da posti molto diversi, e dare loro una continuità. I fans degli Smiths potevano identificarsi immediatamente." Ed è davvero un piccolo universo personale quello di Morrissey, fatto di persone, cantanti, attori e personaggi appartenenti alla cultura e alla società britannica e anglosassone in genere, dentro il quale Morrissey attinge per creare i suoi testi e le sue copertine, un universo molto "british" ma con qualche importante eccezione, come il neorealismo italiano ad esempio e, in particolare, Pier Paolo Pasolini.

Steven Patrick Morrissey (il suo nome completo) aveva visto segnata la sua fanciullezza dai terribili delitti della brughiera (Moors Murders) che funestarono Manchester fra il Luglio del 1963 e l'Ottobre del 1965, ad opera  di Myra Hindlay e Ian Brady, coppia spietata di killers di innocenti adolescenti, triste vicenda che ispirò  a Morrissey la canzone "Suffer Little Children".

Myra Hindley e Ian Brady, i killers dei delitti della brughiera che
funestarono Manchester fra il 1963 e il 1965


Le vittime dei delitti della brughiera


Quel ragazzo occhialuto ed introverso era solito trascorrere le sue giornate chiuso in camera, strenuamente impegnato ad intavolare una fitta corrispondenza con giornali musicali come il New Musical Express o a leggere Oscar Wilde, ma era anche un appassionato spettatore della storica serie TV  "Coronation Street", in onda sin dal lontano 1960, le cui locations fecero spesso da sfondo a video e foto del gruppo. Poi c'era la musica, naturalmente, la sua passione per il Glam Rock e una passione per la band dei "New York Dolls" unita a quella per le interpreti femminili degli anni '60 del panorama musicale soprattutto britannico, alcune delle quali convinte da lui a tornare sul palco, fra le quali Sandie Shaw e Nancy Sinatra, da tempo lontane dai riflettori, donando loro nuova popolarità  scrivendo per loro canzoni di successo, oppure coinvolgendo la band nell'incisione di alcune cover di  Twinkle e Cilla Black. Quel mondo tutto al femminile annoverava anche la nostra Gigliola Cinquetti e, soprattutto Rita Pavone, indicata più volte da Morrissey come una delle sue preferite in assoluto.  Morrissey aveva aspettato il giusto detonatore per far esplodere tutta la sua potenzialità di autore di testi mai banale, ridondanti di riferimenti provenienti da quell'universo di cui si nutriva e che, come una spugna, aveva assorbito profondamente e aveva fatto suo. E il giusto detonatore fu il suo incontro con Johnny Marr, il predestinato alter ego musicale di Moz, entrambi di origini irlandesi, entrambi vegani ed entrambi cattolici. Fu come togliere il tappo ad una enorme diga e subito una ondata inarrestabile di testi e canzoni si riversò sulla scena britannica con un crescente consenso di pubblico e una popolarità che raggiunse picchi impensabili arrivando, addirittura, ad avvicinarsi alla grande popolarità dei Beatles. In un sondaggio del 2002 della rivista New Musical Express, gli Smiths furono indicati come "la band più influente di tutti i tempi" e ben 4 dei loro album, furono inseriti dalla rivista Rolling Stone, nella classifica dei 500 album migliori di tutti i tempi. Della band facevano parte anche Mike Joyce (batteria) e Andy Rourke (basso) ed il loro apporto, se pur importante, rimase limitato ad un ruolo puramente complementare. I quattro non furono mai realmente amici, anzi. Morrissey, un salutista nato, non sopportava  Andy Rourke per certi suoi atteggiamenti che lo avevano portato nel mondo della tossicodipendenza, dell'eroina in particolare, tanto che, nel 1986, Morrissey lo allontanò dal guppo sostituendolo con Craig Gannon e la maniera usata dallo stesso Morrissey fu abbastanza inconsueta. Rourke fu informato con un foglietto appiccicato sul parabrezza della sua macchina su cui vi era scritto "Andy - hai abbandonato gli Smiths. Addio e buona fortuna". Fu un allontanamento brevissimo durato solo 2 settimane. Rourke fu reintegrato nel gruppo alla vigilia della partenza per un tour mondiale della band che appena un anno dopo, nel 1987, si scioglie fra lo sconforto dei fans in parte mitigato dalla carriera solista di Morrissey. 




Le copertine degli Smiths : Gli Album


"The Smiths" - 1984




Per il primo album degli Smiths, Morrissey scelse una foto dell'attore statunitense di origini italiane, Joe Dallessandro. Si tratta di un fotogramma del film "Flesh" di Andy Warhol e Paul Morrissey del 1967 nel quale Dallessandro interpretava la parte di un prostituto. Dopo un infanzia difficile trascorsa fra l'orfanotrofio e il riformatorio, Joe Dallessandro cominciò a guadagnarsi da vivere prostituendosi e facendo l'attore di film porno gay, posando nudo per molti fotografi vivendo una vita sempre al limite, condizionata dalla tossicodipendenza.




"Meat Is Murder" - 1985





Per questo album la foto di copertina è tratta dal film documentario "The Year of the Pig" del 1968, opera del regista statunitense Emile de Antonio e mostra il Caporale dei Marines Michael Wynn con la scritta "Meat is Murder" (La carne è omicidio) sull'elmetto che indossa. In realtà la scritta era un'altra e, precisamente, "Make War Not Love" (Fate la Guerra, non l'Amore), come si può vedere nella foto originale. Si tratta di un adattamento che Morrissey, notoriamente vegano, ha apportato alla foto per metterla in sintonia col titolo dell'album.




"The Queen Is Dead" - 1986




La cover star dell'album "The Queen Is Dead" è  un Alain Delon morente, ripreso in un fotogramma del film francese "L'Insoumis" del 1964, del regista Alain Cavalier. In italiano il film uscì con il titolo "Il ribelle di Algeri". Morrissey scrisse a Delon chiedendo il permesso di utilizzare questa immagine. L'attore rispose dichiarandosi lusingato della cosa ma, in una sua biografia, Morrissey rivelò che Delon aggiunse anche che i suoi genitori furono contrariati che una sua immagine finisse su un disco inglese che aveva per titolo "La Regina è Morta". In realtà il disco avrebbe dovuto intitolarsi "Margareth on the Guillotine", titolo dal significato polemico verso la Sig.ra Tatcher e il suo governo, ma poi si optò per "The Queen is Dead" anche per rimarcare la posizione fortemente antimonarchica di Morrissey e degli altri componenti del gruppo. All'interno della copertina apribile, compare una foto del gruppo ripreso davanti al Salford Lad's Club, un club ricreativo sito a Ordsall sull'angolo con Coronation Street a Salford, sobborgo di Manchester. E' una delle location della soap opera "Coronation Street", serie televisiva di culto del giovane Morrissey, location che, assieme ad altre, è ricorrente in molte foto e filmati di Morrissey e gli Smiths.



All'interno dell'album apribile, la foto davanti Salford Lads Club, nota location
della serie TV "Coronation Street, situato sull'angolo con la via omonima.

DVD con gli episodi dei primi 10 anni della soap britannica "Coronation Street".
Ambientata in un sobborgo operaio di Manchester, la serie ha avuto in Morrissey, un accanito fan 



Alain Delon e Lea Massari nella locandina del film 


"Strangeways, Here We Come" - 1986






"Strangeway, Here We Come" è l'ultimo album degli Smiths. La critica lo accolse con qualche riserva ritenendolo inferiore ai precedenti e, secondo alcuni, risente di alcuni screzi insorti fra i membri della band, durante la sua registrazione. Curiosamente tutti i membri della band, a partire da Morrissey, hanno sempre dichiarato di ritenere questo album il migliore in assoluto. Questo album contiene l'unico pezzo degli Smiths in cui Morrissey, oltre che cantare, suona uno strumento e, precisamente, il pianoforte nel pezzo "Last Night I Dreamt", ritenuto dallo stesso Morrissey, il miglior pezzo in  assoluto fatto dagli Smiths. Il titolo dell'album fa riferimento alla Strangeways Prison, il terribile carcere vittoriano di Manchester che, a seguito di una violenta rivolta verificatasi nel 1990, fu interamente ricostruito. Il volto sulla copertina dell'album è quello dell'attore americano, ma di origini spagnole e finlandesi, Richard Davalos (nonno dell'attrice Alexa Davalos) ripreso in una scena del film "La Valle dell'Eden" in cui compare assieme a James Dean. Il titolo dell'album ricalca una battuta del protagonista del film "Billy Liar" (Billy il bugiardo), "Borstal, here we come !". Il film era tratto da un libro di Keith Waterhouse ed è un imprescindibile cult movie per Morrissey, costante fonte di ispirazione per molte delle sue canzoni.

Richard Davalos assieme a James Dean in una scena del film "La Valle dell'Eden".
 Da questo frame è stato preso il primo piano del viso di Davalos che compare sulla copertina


Originariamente nelle intenzioni di Morrissey, sulla copertina di questo album avrebbe dovuto esserci l'attore Harvey Keitel in una immagine presa da un film di Martin Scorsese del 1967 "Who's that knocking at my door ?" ma l'attore respinse fermamente la richiesta e non diede mai l'autorizzazione.


La copertina mancata con il volto di Harvey Keitel; sotto due foto di Harvey Keitel



Direttamente sul vinile vi è incisa la seguente frase : GUY FAWKES WAS A GENIUS. Guy Fawkes era uno dei rivoltosi cattolici  che, nel 1605, capeggiarono la famosa Rivolta delle Polveri che mirava a far saltare in aria la Camera dei Lord nel tentativo, fallito, di sterminare tutti i suoi rappresentanti incluso il Re Giacomo I. Catturati furono poi condannati ad una morte atroce : furono tutti impiccati e, successivamente, decapitati e squartati. 




"Rank" - 1987



Uscito postumo, nel 1987, "Rank" è un album Live realizzato grazie a una registrazione della BBC, di un grande concerto della band tenutosi alla National Ballroom di Kilburn il 23 ottobre 1986. La track list comprende 14 brani scelti da Morrissey con l'approvazione di Johnny Marr. L'album avrebbe dovuto intitolarsi "The Smiths In Heat" ma Morrissey decise di omaggiare il magnate della cinematografia britannica J. Arrthur Rank, ma questa scelta aveva un fine ambiguo. La parola "rank" è il modo in cui si pronuncia nel dialetto cockney la parola "wank" che significa "masturbarsi". La cover star della copertina dell'album è l'attrice inglese Alexandra Bastedo che, a cavallo fra gli anni '60 e '70, fu un vero sex symbol. L'omaggio di Morrissey è dovuto anche al fatto che la Bastedo è vegana come lui e, come lui, un'accesa sostenitrice dei diritti degli animali. Curiosità : direttamente sul vinile vi è incisa la parola "PEEPHOLISM"  (peep = sbirciare)




Le Compilation


"Hatful Of Hollow" - 1984





Si tratta di una compilation che raccoglie, prevalentemente, alcune registrazioni radiofoniche della BBC Radio 1 durante la partecipazione del gruppo al programma di John Peel e David Jensen risalenti al 1983. E' un disco che non può mancare nella collezione di un appassionato degli Smiths. La qualità dei pezzi è, in alcuni casi, superiore alle versioni effettuate in studio e gli stessi membri della band lo hanno affermato a più riprese. Per la copertina dell'album fu scelta una foto del musicista Fabrice Colette in uno scatto del fotografo Gilles Decroix del quotidiano Liberation. Il titolo del disco copre, parzialmente, il tatuaggio che Colette porta sulla spalla, raffigurante un disegno di Jean Cocteau.


La foto originale




"The World Won't Listen" - 1987


Si tratta di una raccolta di B-side  e di singoli relativi agli ultimi 2 anni di attività del gruppo prima dello scioglimento. In copertina vi è una foto di Jürgen Vollmer tratta dal libro "Rock 'N' Roll Times: The Style and Spirit of the Early Beatles and Their First Fans". Vi sono 4 ragazzi presi di spalle che hanno una notevole somiglianza con i 4 componenti degli Smiths. Morrissey raccontò l'enorme disappunto provato quando la Rough Trade pubblicò la versione in cassetta e CD con la foto ritagliata che metteva in primo piano solo il ragazzo al centro della foto. Una decisione definita "incomprensibile" che mortificava  i fans degli Smiths che si identificavano in quei quattro ragazzi. Non fu casuale che nella foto sul retro dell'album, vi fosse una foto con quattro ragazze che ricalcano lo stile delle fans degli Smiths. 


La foto sul retro copertina




"Louder Than Bomb" - 1987


Altra raccolta doppia del 1987 concepito per il mercato americano che è, grosso modo, l'equivalente delle due raccolte "Hatful of Hollow" e "The World Won't Listen", due album rimasti inediti sul mercato d'oltreoceano. La ragazza ritratta in copertina è la drammaturga inglese Shelagh Delany. Aveva solo 19 anni nella foto ed era già diventata famosa grazie al suo romanzo "A Taste of Honey" (Sapore di Miele), testo fondamentale e fonte di ispirazione  per molti testi scritti da Morrissey. "Louder Than Bombs" è, invece, una frase tratta dalla novella "By Grand Central Station I Sat Down And Wept" della scrittrice canadese Elizabeth Smart.




"Best I" & "Best II"






All'inizio del '92,  la WEA acquistò l'intero catalogo degli Smiths dalla storica etichetta indipendente Rough Trade e subito realizzò queste due raccolte di grande successo, uscite a pochi mesi di distanza l'una dall'altra. "Best I" arrivò al primo posto della classifica delle vendite in Inghilterra. Per le 2 copertine fu usata una fotografia scattata da Dennis Hopper  tratta dalla raccolta "Out of Sixties", intitolata "Biker Couple", divisa in maniera tale che le due copertine messe una accanto all'altra, formano la fotografia completa.

"Bikers Couple", foto di Dennis Hopper (1961)



"Singles" - 1995





Altra raccolta pubblicata dalla WEA dopo l'acquisizione dell'intero catalogo degli Smiths e, come recita il titolo, l'album raccoglie i singoli della band di Manchester. Per la copertina venne scelta una foto dell'attrice britannica Diana Dors, famosa pin up degli anni '50, che nel ruolo di attrice, fu proposta come una specie di risposta europea al modello delle "Blonde bombshell"di Hollywood, modello incarnato da attrici come Jayne Mansfield e, ovviamente, Marilyn Monroe. Non era la prima volta che l'attrice di Swindon compariva su una copertina di un disco, la troviamo infatti anche sulla copertina dell'album "Sgt. Pepper's Lonely Heart Club Band" dei Beatles a testimonianza dell'enorme popolarità di cui godeva in patria e in Europa, una popolarità che mai raggiunse invece negli Stati Uniti. La foto di copertina è tratta da una scena del film "Yield To The Night" del 1956, uscito in Italia con il titolo "Gli Uomini Condannano". Spesso nei suoi film recitava la parte dell'amante delusa e la sua avvenenza la portò a girare molti film sexy che spesso sconfinavano nel softcore. In Italia fu protagonista del film di Luigi Zampa "La ragazza del Palio" del 1958. Morì a 52 anni dopo due anni di malattia per un cancro alle ovaie.


La locandina del film "Yield To The Night" con la foto completa usata per la copertina







Sulla copertina di Sgt. Pepper Lonely Hearts Club Band vi è anche Diana Dors, sulla destra con il vestito dorato



Diana Dors assieme ai nostri Brutos





FINE PRIMA PARTE

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